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Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro

Via Matteotti, 56 - 48022 Lugo di Romagna - (Ravenna) - Italia
Per Informazioni : 0545 22388 - claudio@aladoro.it
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venerdì 30 marzo 2012

Sabato 31 marzo - NELLO AGUSANI a Caffè Letterario

Sabato 31 marzo, alle ore 18.00 nella Saletta conferenze della Libreria Alfabeta a Lugo, ricominciano le presentazioni dedicate agli autori e alla editoria locale con Nello Agusani e il suo romanzo “Doppio delitto alla Bassona” edito da Edizioni del Girasole. L’incontro sarà introdotto dal curatore di Caffè Letterario Marco Sangiorgi. Al termine degustazione/aperitivo per tutti i presenti.
Nello Agusani è solo in apparenza un pacifico professore ravennate, perché ci ha sorpreso tirando fuori dal cassetto questo gustoso “ giallo mediterraneo” la cui ambientazione non poteva essere più azzeccata : la pineta e la spiaggia della Bassona . Nello sa che la Bassona è un terreno quasi primordiale un teatro naturista spontaneo e conoscendo anche bene la propria città ci avverte che il riferimento a persone esistenti “ non è casuale “ e gliene siamo tutti grati noi lettori , sia nudisti che tessili. Ben due Matteucci si incontrano nel giallo , due veri “sceriffi” , peccato che si sfiorino solamente sarebbe stato bello vedere un duello fra i due “ pistoleri a difesa della legge “, uno commissario e l’altro sindaco . Peccato che di mezzo ci siano dei cadaveri ( metafora dei naturisti ? ). In vero a pagina 18-19 l’autore ammette che ….“Gli abitanti delle frazioni vicine , lido di Dante e lido di Classe , hanno opinioni diverse in base ai rispettivi interessi : i nudisti sono colti , amanti dell’ambiente e soprattutto con buona capacità di spesa, per coloro che dispongono di strutture turistiche, ma procurano solo problemi di ordine pubblico e morali per gli altri cittadini. Per prevenire il malcontento il sindaco ( Matteucci 1 ) ha proposto di trasferire la spiaggia dei nudisti in altro luogo adducendo che la Bassona difetta di servizi igienici : da tutta Italia, ma anche dall’estero sono arrivate subito migliaia di proteste! “.

giovedì 29 marzo 2012

Venerdì 30 marzo - PINO CORRIAS a Caffè Letterario

Venerdì 30 marzo, alle ore 21.00, nella Sala conferenze dell’Hotel Ala d’Oro di Lugo il giornalista e scrittore Pino Corrias sarà ospite del Caffè Letterario di Lugo per presentare il suo libro “Vita agra di un anarchico. Luciano Bianciardi a Milano” edito da Feltrinelli. Introdurrà e converserà con l’autore Arnaldo Bruni, professore ordinario di Italianistica alla Università degli studi di Firenze. Al termine della serata consueto brindisi per tutti i presenti con i vini in degustazione.
Chi è stato Bianciardi? Corrias lo racconta attraverso la ricostruzione di una Milano che non c'è più e le testimonianze degli amici a proposito di questo intellettuale anarchico, disadattato e solitario che guardava con sguardo grottesco e caustico le luci del Miracolo Economico. "Un arrabbiato vero" secondo Oreste del Buono, "l'ultimo romantico" per Giovanni Arpino. Bianciardi arriva da Grosseto a Milano nel '54 con l'intenzione di far saltare in aria la sede della società mineraria per la quale avevano lavorato, trovandovi la morte per uno scoppio di grisou, 43 operai. Lavora invece con Giangiacomo Feltrinelli a mettere in piedi la casa editrice. Fa il traduttore, lo scrittore, il lavoratore a cottimo, tormentato e angosciato sino alla morte.
Pino Corrias è nato a a Savona nel 1955. E’ stato inviato speciale del quotidiano La Stampa.Ha pubblicato tra l'altro: “Vicini da morire”, (Mondadori 2007) “Luoghi comuni – dal Vajont a Arcore, la geografia che ha cambiato l’Italia” (Rizzoli 2006), “Colpo grosso”, con Curzio Maltese e Massimo Gramellini (Baldini e Castoldi, 1994), “Ghiaccio Blu” (Baldini e Castoldi, 1999). Ha lavorato come sceneggiatore (Ultimo, Distretto di polizia). Per Raidue ha condotto con Renato Pezzini l’inchiesta in 4 puntate “Mani pulite”. Come dirigente Rai, si occupa di fiction, ha prodotto “La meglio gioventù”, regia di Marco Tullio Giordana e “De Gasperi”, regia di Liliana Cavani. Collabora al quotidiano La Repubblica e al settimanale Vanity Fair. Vive e lavora a Roma.
Luciano Bianciardi

La serata con EDOARDO BONCINELLI

Video-riassunto in 14 minuti dell'incontro con Edoardo Boncinelli pubblicato su Youtube all'indirizzo: http://www.youtube.com/watch?v=5qAK1ICHkK0

Salone Estense stracolmo di pubblico per la serata di ieri sera con il genetista Edoardo Boncinelli che ha presentato il suo ultimo lavoro “La scienza non ha bisogno di Dio” edito da Rizzoli a inizio anno. La serata introdotta dall’endocrinologo Sanzio Senni ha avuto come tema principale “quel lungo mistero che dura da quattro miliardi di anni” cioè la vita. In fondo la biologia ha tra le sue domande fondamentali proprio l'interrogativo: cos'è la vita?
La marcata differenza tra esseri animati rispetto a quelli inanimati, quest'ultimi soggetti all'entropia, sembrerebbe violare il celebre secondo principio della termodinamica, in base al quale il disordine tende ad aumentare a scapito dell'ordine esistente. Si tratta però di una “locale e temporanea inversione di tendenza” che non scardina in alcun modo le leggi della fisica. Scrive Boncinelli: “Dal punto di vista astratto, o per meglio dire della fisica e della chimica dell'universo, la vita è solo un esperimento, è un'unica avventura che per nostra fortuna sta andando avanti da tanto tempo e che non accenna per il momento a concludersi”. Con un racconto fluido e avvincente Boncinelli ha parlato dei principi fondamentali della genetica e dell’evoluzione addentrandosi nei meandri di una scienza che stupisce in primo luogo proprio gli stessi ricercatori. Tante le domande del pubblico a fine serata relative specialmente al futuro della genetica e alle implicazioni di carattere etico e filosofico che si aprono di fronte ai progressi  di questa scienza.





lunedì 26 marzo 2012

Mercoledì 28 marzo - EDOARDO BONCINELLI a Caffè Letterario

Mercoledì 28 marzo, alle ore 21,00 nel Salone Estense della Rocca di Lugo, (e non nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro come precedentemente indicato) ancora un incontro “scientifico” per Caffè Letterario, con il genetista Edoardo Boncinelli che presenterà il suo ultimo lavoro “La scienza non ha bisogno di Dio” edito da Mondadori pochi mesi oro sono. La serata sarà condotta dal Dott.Mario Senni.
In questo saggio Edoardo Boncinelli si interroga sulle ripercussioni teologiche che scaturiscono dalle recenti scoperte scientifiche, con particolare riferimento alla scoperta del biologo statunitense Craig Venter, che nella primavera del 2010 ha annunciato al mondo intero che per la prima volta nella storia il suo team di ricerca è stato capace di costruire artificialmente in laboratorio una cellula in grado di dividersi. Da questa recente scoperta, Boncinelli si domanda se si può parlare di vita oppure no. Cercando una risposta nella sua vasta cultura scientifica, prova a fornire una definizione di ciò che dovrebbe essere considerato vita e delle componenti fondamentali che contraddistinguono questo stato, la materia, l'energia e l'informazione. Richiamando le scoperte scientifiche a riguardo, e facendo riferimento al volume dal titolo "Che cos'è la vita?", pubblicato nel 1944 dal premio Nobel per la fisica Edwin Schrödinger, Bonincelli cerca di fornire gli elementi per definire ciò che è naturale e ciò che è artificiale. Lo scienziato approfondisce anche tematiche relative al futuro della genetica e alle implicazioni di carattere etico, filosofico e religioso che si aprono di fronte ai progressi della scienza.
Edoardo Boncinelli e' professore di Biologia e Genetica presso l'Università Vita-Salute di Milano. Fisico di formazione, si e' dedicato allo studio della genetica e della biologia molecolare degli animali superiori e dell'uomo prima All’Università di Napoli, e poi a Milano. E' membro dell'Academia Europaea e dell'EMBO, l'Organizzazione Europea per la Biologia Molecolare, ed e' stato Presidente della Societa' Italiana di Biofisica e Biologia Molecolare. Nel 2005 ha ricevuto l'EMBO Award for Communication in the Life Sciences. I suoi campi di studio sperimentale, tutti attinenti allo sviluppo embrionale, sono andati dalla primissima determinazione dell'asse corporeo alla strutturazione della corteccia cerebrale. Sulla scia di tali studi i suoi interessi culturali si sono andati progressivamente spostando verso le neuroscienze e l'indagine delle funzioni mentali superiori. Collabora a Le Scienze a al Corriere della Sera.

domenica 25 marzo 2012

Ciao Tonino...

“Fidatevi della poesia, è qualcosa che vi deve illuminare. L’ho detto anche a un sindaco: diciamo che facciamo le piramidi, non importa se poi non le facciamo, ma riempiamo la fantasia di chi ci ascolta. Dobbiamo avere dei sogni collettivi grandi, se non abbiamo quelli, finisce tutto quanto.” Questi il messaggio che ha lasciato al Caffè Letterario di Lugo, Tonino Guerra, il 26 novembre del 2010 in una delle ultime sue uscite pubbliche nel nostro territorio. Il grande poeta, sceneggiatore e artista veramente a tutto tondo è scomparso mercoledì 21 marzo nella sua casa-museo a Pennabilli a pochi giorni dal compimento dei 92 anni. Per ricordarlo riproponiamo un video-riassunto in 13 minuti di quella magica serata… Ciao Tonino…




sabato 24 marzo 2012

La serata con ARNALDO BENINI

Video-riassunto in 17 minuti dell'incontro con Arnaldo Benini pubblicato su Youtube all'indirizzo:
http://www.youtube.com/watch?v=xCP_3EmK_pY

Come in occasione della presentazione del suo precedente libro “Che cosa sono io” di due anni fa, anche ieri sera, nel Salone estense della Rocca di Lugo, tantissime persone hanno partecipato all’incontro con il neurochirurgo  Arnaldo Benini che ha presentato il suo nuovo saggio “La coscienza imperfetta. Le neuroscienze e il significato della vita” edito da Garzanti nel mese di febbraio. La serata introdotta dalla curatrice di Caffè Letterario, Patrizia Randi, si è protratta fin quasi a mezzanotte grazie alla disponibilità mostrata dal Prof.Benini a rispondere alle tantissime domande di un pubblico attento e molte volte sconcertato di fronte alle nuove scoperte che le neuroscienze hanno ottenuto in questi ultimi anni. Ecco le immagini della serata.



martedì 20 marzo 2012

Venerdì 23 marzo - ARNALDO BENINI a Caffè Letterario

Venerdì 23 marzo, alle ore 21,00 nel  Salone Estense della Rocca di Lugo, (e non nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro come precedentemente indicato) torna al Caffè Letterario di Lugo il neurologo Arnaldo Benini  per presentare il suo nuovo saggio appena uscito in libreria per i tipi di Garzanti  “La coscienza imperfetta”. A introdurre questa appassionante serata sulle ultime scoperte che le neuroscienze stanno facendo sul funzionamento del nostro cervello, sarà la curatrice della nostra rassegna letteraria Patrizia Randi.
Arnaldo Benini, docente di neurologia all'Università di Zurigo, in “La coscienza imperfetta”, invita a non cercare l'introvabile e ricorda che quando si studia il cervello «l'esploratore, per la prima volta nella storia della ricerca, coincide con l'esplorato». In altre parole, per comprendere il cervello, ci vorrebbe un meta-cervello che non abbiamo. La coscienza sarà sempre imperfetta perché non potrà mai abbracciare tutta se stessa. Ed è vano almanaccare sull'enigma dell'emergere del pensiero e della morale: biologicamente «il compito essenziale dei cervelli, quello umano incluso, è di prendersi cura della sopravvivenza del corpo di cui fanno parte». Alla fisicità si riducono anche i prodotti più nobili dell'intelligenza, per esempio quel pensiero distillato che è la letteratura. Rassegniamoci: «Lingue e letterature esistono fin quando ci sono cervelli che le parlano, le scrivono e le leggono». Ce n'è anche per Kant. Tempo e spazio non sono categorie «a priori» della mente ma esperienze apprese, e quanto alla «legge morale che è in noi», Benini ci sbatte in faccia «la banalità del male» (e quindi anche del bene?). «Per compiere un delitto immane - dice Benini - Eichmann non aveva bisogno che di essere un uomo qualunque», «la coscienza del bene e del male è emersa come meccanismo del cervello durante un lunghissimo processo naturale, l'evoluzione, la cui regola è la sofferenza del più debole che soccombe».
Arnaldo Benini è docente di neurochirurgia e neurologia all'Università di Zurigo ed è stato primario di neurochirurgia alla Fondazione Schulthess di Zurigo. Ha pubblicato saggi su Mieczyslaw Minkowski (di cui ha tradotto il saggio sull'afasia dei poliglotti), su Vesalio, sulla fisiologia del dolore di Cartesio, sul medico napoletano D. Cotugno, che per primo ha descritto la sciatica, su Oliver Sacks. Ha curato l'edizione italiana di due libri di Karl R. Popper. Ha scritto saggi sull'eutanasia nella coscienza del medico, sui problemi etici della genetica e sullo stato vegetativo permanente. Inoltre sul giovane Benedetto Croce, su Thomas Mann, su Jakob Wassermann (di cui ha tradotto l'autobiografia) e sulla questione ebraica nella Germania del primo dopoguerra.

La serata sulla Canzone Italiana in compagnia di LEONARDO COLOMBATI

Ecco le immagini della bella serata conviviale/musicale dedicata alla canzone italiana di sabato scorso in compania dello scrittore e giornalista romano Leonardo Colombati. “La Canzone italiana 1861-2011” questo il titolo dell’opera, curata dallo stesso Colombati, che Mondadori ha pubblicato in due corposi volumi per i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Un opera che per la prima volta antologizza e racconta la storia della canzone popolare e d’autore del nostro paese: un fenomeno di grandissima rilevanza culturale che ha accompagnato la nostra storia, anno dopo anno. Un'opera di immensa ricchezza, contestualizzata con cura rigorosa, un avvincente percorso a tappe che documenta l'evoluzione di un talento naturale degli italiani. Spesso connotata come "leggera" rispetto alla musica classica, la canzone rappresenta una delle forme più autentiche e originali d'espressione, specchio fedele di una società nelle sue varie sfaccettature, voce dei suoi desideri e anima delle sue passioni.
Partendo dall'Inno di Mameli, passando dalla canzone napoletana di Libero Bovio alle atmosfere del Cafè-chantant, dagli autori sconosciuti dei canti popolari in dialetto ai poeti della forma canzone e ai più recenti successi di Sanremo, Leonardo Colombati ci ha  accompagnato  alla scoperta di epoche e vibrazioni diverse.  La voce e le tastiere di Vittorio Bonetti  hanno seguito le parole di Colombati rifacendoci ascoltare le note di alcune fra le più belle e significative canzoni di questi 150 anni di vita del nostro paese, a partire dai canti politici di fine ottocento fino agli ultimi brani di questo primo decennio di secolo.





martedì 13 marzo 2012

"LA CANZONE ITALIANA 1861-2011" - Una serata conviviale/musicale con LEONARDO COLOMBATI e VITTORIO BONETTI

Sabato 17 marzo alle ore 20,30 nel Ristorante dell’Hotel Ala d’Oro di Lugo, ancora una divertente serata musicale/conviviale di Caffè Letterario dedicata questa volta alla Canzone italiana. Lo scrittore e giornalista romano Leonardo Colombati sarà infatti ospite della nostra rassegna letteraria per presentare la prima storia e antologia della canzone popolare e d’autore italiana, da lui curata, ed edita in due corposi volumi da Mondadori in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia: “La Canzone italiana. 1861-2011. Storie e testi”. A introdurre la serata e a conversare di musica con Leonarco Colombati sarà il musicista Franco Ranieri mentre con la voce e le tastiere di Vittorio Bonetti riascolteremo le più belle canzoni che hanno segnato e accompagnato la storia del nostro paese in questo secolo e mezzo.


Questo il menù della serata:
Aperitivo antipasto a buffet
Garganelli al pesto con pomodorini e gamberi
Salmone arrostito con riso venere ai broccoli
Semifreddo al miele con mandorle caramellate
Caffè

€. 25,00 per persona, bevande incluse
E’ necessaria la prenotazione (0545 22388)


Rinviato a venerdì 30 marzo l'incontro con PINO CORRIAS

A causa di una improvvisa indisposizione Pino Corrias ci ha comunicato oggi la sua impossibilità a partecipare alla presentazione del suo libro “Vita agra di un anarchico. Luciano Bianciardi a Milano” prevista per venerdì 16 marzo. L’incontro è quindi rinviato a venerdì 30 marzo alle ore 21.00 sempre nella sala conferenze dell’Hotel Ala d’Oro a Lugo. 

lunedì 12 marzo 2012

"Ovidio poeta dei nostri tempi" di IVANO NANNI

Sulla Maratona Letteraria di sabato 10 marzo dedicata alle "Metamorfosi", realizzata con la collaborazione dell'Associazione Culturale Entelechia". I versi di Ovidio sono stati letti da: GIOVANNI BARBERINI, GIOVANNI CASADIO, BRUNO CIMATTI, LUISA CRISTOFERI, CARMINE DELLA CORTE, MARISA GALANTI, LUCIANA MASIRONI, IVANO NANNI, CLAUDIO NOSTRI, CARLO PASI, PATRIZIA RANDI, LUIGI SEBASTIANI, CARLO VISTOLI. Un grazie di cuore a tutti i lettori...

Ci sono opere letterarie che riescono a far confluire nel tessuto della narrazione arti che sembrano lontane e addirittura ancora da inventare, che contengono in se stesse il germe di arti affini e nuove. Ci sono opere antiche che in modo misterioso, sono nel contempo musica, letteratura, pittura e persino cinema. 
L'opera di Ovidio appartiene di fatto alla grande poesia, ma è indentificabile per prima cosa con la grande pittura e non solo perché degli insigni artisti ne hanno celebrato gli argomenti con dovizia di particolari e grande ingegno, ma perché è Ovidio stesso che dipinge un immaginario affresco di emozioni e conoscenza storico-mitica con grande abilità narrativa seguendo il suo estro.
La sua fantasia compositiva inventa senza dargli un nome, genialmente, quello che verrà circa due millenni dopo, cioè un modo di narrare sontuoso e moderno che è pittura e poesia insieme.
Tutto l'impianto narrativo delle Metamorfosi può essere visto come un enorme affresco paragonabile per bellezza e dimensioni alla Sistina e nello stesso tempo a un grande e unico piano sequenza come quello che Aleksandr Sokurov ha realizzato in Arca Russa, lungo novantasei minuti, per descrivere trecento anni di arte, letteratura e politica russa dall'interno dell'Hermitage con migliaia di attori e comparse. Non è forse la stessa operazione che Ovidio realizza con la sua opera maggiore? Un lunghissimo piano sequenza lungo dodicimila e cinquecento versi con un montaggio analogico tipico di Ejsenstejn, fatto di attrazioni- associazioni, e questo almeno nei primi dieci libri. Poi negli ultimi libri si conforma alle regole del realismo seguendo un traccia di storie canonizzate, rimanendo però fedele all'estrosità della costruzione di un verso molto estroverso dal quale i migliori pittori secenteschi italiani e fiamminghi hanno tratto molto dei loro temi lirici.
Ovidio è dunque un poeta  moderno infiltratosi nella contemporaneità per vie misteriose  che solo l'arte  sa trovare, che attraverso il racconto dei miti rivela a noi stessi molto della nostra natura umana. 
Le  Metamorfosi appaiono  come un dispiegamento di rivelazioni sui sentimenti umani secondo alcune direttrici fondamentali.
Le forze motrici imprescindibili che fanno muovere gli uomini e gli dei sono l'amore, l'invidia, la paura, l'ira, e il desiderio di conoscere; è da queste sorgenti che nascono tutte le relazioni  diversamente mischiate e confluenti le une nelle altre senza un' apparente ragione.
Molteplici cambiamenti, fughe e trasformazioni a cui gli esseri umani e gli dei sono sottoposti nel corso dell'esistenza, sono il cuore del poema, e questo correre in perpetuo di cambiamento in cambiamento sembra essere l'estremo tentativo di alienarsi dalla morte, di respingerne il principio fondante che esclude ogni dinamismo, vade retro o morte sembra dire il poeta: perciò l'immobilità assoluta è bandita dalle narrazioni di Ovidio che assume  le metamorfosi come l'unica materia dell'essere.
In tutta la sua opera Ovidio fa girare le vicende umane su due poli. Uno di questi poli è senza dubbio l'amore come forza di attrazione e di possesso. C'è sempre una divinità o un uomo fortemente attratto per una donna, o per una dea, e tutte le vicende amorose si concludono sempre con l'appagamento sessuale o con la fuga e la trasformazione. Diversamente agisce la donna nei confronti dell'uomo. Anche se c'è appagamento sessuale il desiderio permane e porta a dei cambiamenti nelle relazioni che si fanno più profonde e complesse.
L'altro polo è quello della sfida che prevede una complessità di sentimenti che vanno dall'invidia alla gelosia, alla vanità e all'interesse personale. L'ira che nasce da questo crogiolo di sentimenti ispira la vendetta, la sopraffazione o una forma di primaria giustizia che sfocia nella competizione. Per orgoglio, vanità e sprezzo del pericolo alcuni uomini sfidano gli dei e soccombono com'è naturale, e dagli dei vengono uccisi, mutilati o esiliati. Altri si sfidano tra loro, per orgoglio, vanità e invidia e chi vince diventa un eroe per la sua parte e per la storia, e non è detto che sia moralmente il migliore, ma credo non fosse  nelle intenzioni di Ovidio classificare gli uomini, come è nei propositi della morale e della giustizia, ma di far recitare i sentimenti umani sulla scena della vita.
di Ivano Nanni


    


La serata con NINA NASILLI

Ecco le immagini del bellissima serata di poesia in compagnia di Nina Nasilli che giovedì 8 marzo, per il ciclo di incontri “I poeti dei poeti” ha letto i versi del poeta lusitano Fernando Pessoa e dei suoi eteronimi  Alvaro de Campos, Ricardo Reis e Alberto Caeiro. Un incontro davvero intenso e coinvolgente in cui la poesia di uno dei più grandi autori del novecento europeo ci  è stata raccontata e svelata con intelligenza e passione dalla poetessa padovana Nina Nasilli.




venerdì 9 marzo 2012

Sabato 10 marzo - "LE METAMORFOSI" di Ovidio - Maratona Letteraria

Sabato 10 marzo, alle ore 21,00 nel  Salone Estense della Rocca di Lugo, (e non nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro come precedentemente indicato) secondo appuntamento della stagione con le letture collettive dei grandi classici della poesia con le meravigliose “Metamorfosi” di Publio Ovidio Nasone. Le maratone letterarie, dedicate quest’anno ai grandi poemi della latinità, continuano così, dopo la lettura nel dicembre scorso dell’Eneide di Virgilio, con le “Metamorfosi” di Ovidio considerato uno dei più imponenti e importanti componimenti epici della letteratura latina.
Capolavoro ammirato nei secoli come straordinario repertorio di miti e di prodigi che coprono un arco temporale che va dal Caos primigenio fino alla morte di Giulio Cesare, il poema ovidiano ci accompagnerà in una serata in cui artisti e amici del Caffè Letterario di Lugo si alterneranno alla lettura di alcuni dei più bei brani dell’opera. A impreziosire poi gli immortali versi di Ovidio, sullo schermo gigante del Salone Estense verranno proiettate le immagini delle opere che i più grandi pittori e scultori della storia dell’Arte occidentale hanno dedicato a questo poema che probabilmente rimane come il più “moderno” e il più godibile, per noi lettori contemporanei, dei classici latini.

Dette (il creatore delle cose) all'uomo sublime il volto
e gl'impose di contemplare il cielo e di innalzare lo sguardo diritto alle stelle

Os homini sublime dedit, coelumque tueri  Jussit et erectos ad sidera tollere vultus.
 (I, 85-86)

Salvador Dalì  "Metamorfosi" 1946

giovedì 8 marzo 2012

Giovedì 8 marzo - "I poeti dei poeti" NINA NASILLI a Caffè Letterario

Giovedì 8 marzo, alle ore 21,00 nella Sala Baracca della Rocca Estense di Lugo, il consueto appuntamento mensile di Caffè Letterario del ciclo “i poeti dei poeti”, vedrà protagonista la poetessa padovana Nina Nasilli che leggerà i versi del grandissimo poeta portoghese Fernando Pessoa e dei suoi eteronimi Alvaro de Campos, Ricardo Reis,  Alberto Caeiro.

Fernando António Nogueira Pessoa (Lisbona, 13 giugno 1888 – Lisbona, 30 novembre 1935) è considerato uno dei maggiori poeti di sempre della lingua portoghese. La grande creazione estetica di Pessoa è considerata l'invenzione degli eteronimi, che attraversa tutta la sua vita. A differenza degli pseudonimi, gli eteronimi sono personalità poetiche complete: identità che, inizialmente inventate, divengono autentiche attraverso la loro personale attività artistica, diversa e distinta da quella dell'autore originale. «Con una tale mancanza di gente coesistibile come c'è oggi, cosa può fare un uomo di sensibilità, se non inventare i suoi amici, o quanto meno, i suoi compagni di spirito?»
Nina Nasilli (nome d’arte) è nata a Rovigo nel 1968. Nel 1992 conclude il suo ciclo di studi classici con la laurea a Padova in lettere antiche ottenendo il massimo dei voti e la lode. Nel 1996 si rivela determinante per la poetessa veneta l’incontro con una delle figure letterarie più significative del Novecento, Ottiero Ottieri che recensisce due suoi testi in Nuovi Argomenti nel ’97. Da allora, fino alla morte di lui nel 2002, la Nasilli ed Ottieri hanno mantenuto un intenso rapporto umano ed intellettuale, al termine del quale la Nasilli ha trovato la forza ed il coraggio, dopo alcuni anni di operoso silenzio, di rimettersi in gioco prima come poeta e poi come pittrice.