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Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro

Via Matteotti, 56 - 48022 Lugo di Romagna - (Ravenna) - Italia
Per Informazioni : 0545 22388 - claudio@aladoro.it
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lunedì 31 ottobre 2011

Venerdì 4 novembre: Il direttore de "Il Tempo" MARIO SECHI e l'On.ITALO BOCCHINO a Caffè Letterario

Il direttore del quotidiano romano “Il Tempo” Mario Sechi e l’on.Italo Bocchino, apriranno, venerdì 4 novembre, alle ore 21,00, nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro, gli incontri del mese di novembre del Caffè Letterario di Lugo.  Il libro autobiografico “Una storia di destra”, del deputato di Futuro e Libertà Italo Bocchino edito quest’anno da Longanesi  sarà il punto di partenza per discutere, insieme a uno dei giornalisti politici più in vista del nostro paese come Mario Sechi, del confuso momento politico ed economico che sta attraversando l’Italia e l’Europa in questo momento."Una storia di destra" non è solo un’autobiografia, racconta gli avvenimenti che hanno plasmato l’attuale ideologia democratica di destra, andando ad influire, in seconda battuta, sulla storia nostra e del nostro Paese. Italo Bocchino inizia il suo racconto dalla metà degli anni ottanta e ci fornisce un quadro completo degli accadimenti politici, dei retroscena, degli ideali e delle difficoltà della destra italiana degli ultimi trent’anni. Tutto questo è narrato attraverso la storia di un giovane che, grazie ai valori passatigli dalla famiglia, scopre la forte passione e l’attitudine per la politica che sfoceranno in una carriera politica di primo piano, in un percorso che, partendo dalle organizzazioni studentesche universitarie, lo porterà alla Camera dei Deputati e alla nascita del partito Futuro e Libertà. La classe dirigente del governo vista quindi in tutti i suoi aspetti, dall’appassionata costruzione delle fondamenta di un pensiero politico, alle difficoltà nel detenere il potere, fino all’infrangersi dei propri progetti di fronte al solido muro della realtà. 
Italo Bocchino è nato a Napoli nel 1967. Nell’attuale legislatura viene eletto alla Camera dei deputati nel collegio di Casal di Principe nella lista PdL, diventando vicecapogruppo vicario del PdL. Nel partito, Italo Bocchino è tra i principali esponenti della componente che fa capo al presidente della Camera, Gianfranco Fini. Il 29 aprile 2010 rassegna le dimissioni irrevocabili da vicecapogruppo vicario del PdL alla Camera dopo il plateale scontro tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini alla Direzione Nazionale del partito.
Mario Sechi è nato ad Oristano nel 1968. Dopo aver studiato giornalismo alla LUISS di Roma, ha iniziato la sua carriera a L'Indipendente nel 1992. Nel 1994 viene assunto a il Giornale, per il quale è caporedattore a Genova e poi a Milano. Dal 1998 all'ottobre 2001 torna in Sardegna per dirigere L'Unione Sarda. Nel novembre 2001 ritorna a il Giornale, dove ricopre l'incarico di vicedirettore e capo della redazione romana. Dopo sei anni, nell'ottobre del 2007 passa al settimanale Panorama, sempre con l'incarico di vicedirettore e capo della redazione romana. Nell'agosto 2009 viene nominato vicedirettore di Libero. Dall'8 febbraio 2010 è direttore del quotidiano romano Il Tempo.

giovedì 27 ottobre 2011

"Quando mi hanno invitato a Lugo..." di GIUSEPPE CALICETI

Lo scrittore e saggista GIUSEPPE CALICETI è stato ospite di Caffè Letterario il 14 ottobre scorso con il suo ultimo libro "Una scuola da rifare" edito da Feltrinelli.

Quando mi hanno invitato a Lugo mi è venuto subito in mente che il poeta Gian Ruggero Manzoni è di Lugo. Mi ricordo una sua fotofrafia da giovane, in bianco e nero, pubblicata sulla rivista Geiger dell'amico poeta Adriano Spatola. "Sono nato per deporre uova", c'era scritto.  A Lugo non ero mai stato in vita mia. A Lugo, appena sono arrivato, mi sembrava che tutte le persone con cui parlavo avessero la voce di Gian Ruggero Manzoni. A Lugo ho visto l'ala di sasso dell'aereo piantata in mezzo alla piazza come una vela. A Lugo, camminando nella notte, ho visto un dottore che girava in bicicletta che parlava sempre con l'accento di Gian Ruggero Manzoni. A Lugo ho camminato sotto i quattro portici del Pavaglione pensando che lì in mezzo si potrebbero organizzare eventi culturali fantastici.  A Lugo ho riconosciuto sull'obelisco il cavallino della Ferrari. A Lugo sentivo già un po' aria di mare. Lugo mi sembrava una città più ampia della popolazione che ci camminava dentro: poi mi hanno raccontato dei mercati.
A Lugo, durante la presentazione del mio libro "Una scuola da rifare", ho apprezzato la domanda di un rappresentante del Coordinamento gentori e docenti in difesa della scuola pubblica che, rispetto allo smaltellamento in atto della scuola pubblica, mi chiedeva se non ci fossero anche delle responsabilità dei docenti. Ripeto quello che ho detto a Lugo: sì, ce ne sono, tante, e occorre dirlo. Perchè questa idea della Scuola-Azienda che ci è stata inculcata dal Berlusconismo è passata trasversalmente, secondo me, anche in buona parte del centrosinistra. E, soprattutto, anche in buona parte del famoso corpo docente. Se la scuola diventa un'azienda, studenti e genitori di alunni e studenti diventano "clienti". E dei "clienti" si diffida. Invece ogni buon docente sa che qualsiasi progetto educativo importante coinvolge i genitori degli studenti ed ha alla base un forte patto educativo tra docenti e genitori degli studenti. Questo patto educativo si è rotto. Per colpa anche dei docenti. In quante maestre elementari e professoresse delle scuole medie e superiori ho visto crescere in questi anni la diffidenza verso i genitori di alunni e studenti! "Si sono trasformati in avvocati dei propri figli", ripetono spesso. In parte è vero, in parte no. Fatto sta che questa mancato dialogo tra docenti e genitori degli studenti si sente. E lo sentono anche gli studenti. Questo dialogo, questo patto, che non è solo un patto educativo, deve essere ricostruito al più presto. Anche perché i docenti hanno dimostrato in questi ultimi anni che, senza l'aiuto dei genitori degli studenti e degli studenti, non sono in grado nè di salvare la scuola pubblica dallo sfascio nè di difendere i propri diritti di lavoratori.

sabato 22 ottobre 2011

Mercoledì 26 ottobre - "Cinema, Cinema, Cinema..." Le letture al buio di Caffè Letterario

Mercoledì 26 ottobre, alle ore 20,30 nel Ristorante dell'Hotel Ala d'Oro di Lugo, primo appuntamento conviviale della stagione con le"Letture al buio". Un appuntamento imperdibile per tutti i cinefili dove il protagonista della serata sarà ... il grande cinema di tutti i tempi!
Dopo il successo della passata stagione Caffè Letterario ripropone nel ristorante dell'Hotel Ala d' Oro le letture al buio, divertenti occasioni conviviali in cui i partecipanti saranno invitati a leggere, in coppia con un lettore sorteggiato fra i presenti, un brano tratto dalla sceneggiatura di un film più o meno famoso. Una inusuale e divertente occasione insomma per giocare insieme col Cinema e, per chi se la sentirà di leggere, di entrare nelle parti dei grandi personaggi e attori che hanno fatto la storia della "settima arte". Per i più timidi, che non se la sentono di leggere, la possibilità di partecipare al gioco cercando di capire dalla lettura di improvvisati attori, di quale film si tratti, quale regista lo ha diretto e l'anno in cui è stato girato. Dopo che tutti i partecipanti al gioco avranno espresso la propria opinione, si rivedrà lo spezzone  originale del film in questione sul grande schermo della sala. Cosa aspettate? 12 capolavori deIla storia del Cinema vi aspettano e i premi per i vincitori saranno ovviamente libri. Per quanto riguarda poi l'aspetto gastronomico, la cena sarà a buffet, con un'ampia scelta di piatti, così da accontentare tutti, vegetariani e non...


Menù

Aperitivo
Ravioli di verdure al burro e sesamo dorato
Garganelli al ragù di prosciutto e piselli
Tagliere di salumi, formaggi e piadina
Insalatina di seppie in umido con crostone di pane toscano
Brasato di capocollo con polenta
I dessert
Caffè

€. 20,00 per persona (bevande incluse)
Prenotazione obbligatoria
Tel 054522388 - 3296817175

E intanto allenatevi con questa sceneggiatura... Qual'è il titolo del film? Il regista e l'anno di realizzazione?


PAOLO          Mmhh… in quella cucina sta succedendo qualche miracolo! Nossignore non ci sono dubbi, io sono l’uomo più fortunato della terra. Franco… Franco… Ascolta, ho preso del vino buono… non ti dispiace vero? Da domani andremo in ufficio a piedi. No, senza scherzi Franco, sei stato grande! Un piccolo suggerimento? Abbassiamo un pochino le luci e mettiamo musica molto dolce… Credi che Mozart stia bene col polpettone?... Che ti prende? C’è qualcosa che non va?... Lo capisco dalla tua conversazione. Coraggio Franco che cosa c’è?
FRANCO       Cosa c’è? Cominciamo con che ora credi che sia.
PAOLO          Che ore sono? Non lo so, le sette e mezza…
FRANCO       Le sette e mezza? Facciamo le otto!
PAOLO          Va bene, sono le otto, e con questo?
FRANCO       Beh, avevi detto che tornavi alle sette!
PAOLO          Avevo detto così?
FRANCO       Siii… torno a casa alle sette… proprio così avevi detto.
PAOLO          D’accordo ho detto che tornavo alle sette e sono le otto, e con questo?
FRANCO       Se sapevi che avresti fatto tardi perché non mi hai telefonato?
PAOLO          Non potevo telefonarti avevo da fare
FRANCO       Troppo da non poter fare un numero? Dov’eri?
PAOLO          Ero in ufficio a lavorare.
FRANCO       In ufficio a lavorare…
PAOLO          Si! in ufficio a lavorare!
FRANCO       Ho chiamato il tuo ufficio alle sette e non c’eri!
PAOLO          Beh, c’ho messo un’ora ad arrivare non trovavo un taxi!
FRANCO       Da quando in qua ci sono i taxi al bar dell’angolo.
PAOLO          Aspetta un momento…Voglio incidere tutto col registratore perché nessuno mi crederebbe! Vuoi dire che ora devo avvertire te se torno a casa tardi per la cena?
FRANCO       Non per qualsiasi cena! Solo per quelle per cui io sto sgobbando dalle cinque del pomeriggio per farti risparmiare per pagare gli alimenti di tua moglie!
PAOLO          Franco, non è il momento migliore per un litigio domestico. Ci sono due ragazze che arriveranno qui da un momento all’altro.
FRANCO       Vuoi dire che gli hai detto di venire qui alle otto?
PAOLO          Non mi ricordo che cosa ho detto… sette e mezza… otto… ma che accidenti vuoi che importi?
FRANCO       Te lo dico io che accidenti importa! Tu mi avevi detto che sarebbero arrivati alle  sette e mezza e tu saresti tornato alle sette, mi avresti aiutato con gli antipasti e alle sette e mezza loro venivano; si beveva qualche aperitivo e alle otto ci saremmo messi a tavola! Beh, ora sono le otto! La mia cena è pronta! Il polpettone è cotto! E se non lo mangiamo entro quindici secondi il polpettone si rinsecchirà tutto!
PAOLO          Dio mi salvi…
FRANCO       Se proprio vuoi scomodarlo digli che salvi il mio polpettone!

Indovinato? Questo è l'originale...








venerdì 21 ottobre 2011

La serata con NEVIO SPADONI

Con il poeta ravennate Nevio Spadoni si è aperto ieri sera nella Sala Baracca della Rocca Estense di Lugo il ciclo di letture poetiche “I poeti dei poeti” che vedrà affermati poeti cimentarsi nella lettura dei versi dei “grandi” poeti che per loro sono stati più significativi e coinvolgenti. Gli autori scelti e letti ieri sera, in una Sala Baracca strapiena, da Nevio Spadoni sono stati tre importanti autori dialettali della seconda metà del novecento; Amedeo Giacomini (1939-2006) considerato dalla critica il più grande poeta friulano dopo Pier Paolo Pasolini e che cominciò ha utilizzare come strumento linguistico il suo dialetto dopo il terribile terremoto che nel 1976 sconvolse il Friuli. Il marchigiano Franco Scataglini, (1930-1994) e il suo dialetto anconetano che, con le sue forme idiomatiche popolari mischiate a forti richiami con un italiano delle origini, produce una lingua insieme modernissima e antica. E per finire il nostro Raffaello Baldini (1924-2005) con la sua capacità di raccontare storie minime, popolate di personaggi patetici, comici e stralunati prelevati da quel fondo spesso anarchico e mistico insieme, allucinato e lucido della nostra Romagna. Ecco le immagini della serata.



lunedì 17 ottobre 2011

Giovedì 20 ottobre - "I poeti dei poeti" NEVIO SPADONI a Caffè Letterario


Giovedì 20 ottobre alle ore 21,00 nella Sala Baracca della Rocca Estense di Lugo con il poeta ravennate Nevio Spadoni si apre il ciclo di letture poetiche “I poeti dei poeti” che, con cadenza mensile, vedranno impegnati poeti locali e non solo impegnarsi nella lettura dei versi più amati dei “grandi” poeti che nel tempo sono stati per loro significativi. Nato da un’idea di Angelo Andreotti e Daniele Serafini, Caffè Letterario propone in collaborazione con Casa Ariosto di Ferrara e la Biblioteca di Lugo questo ciclo di reading che non saranno presentazioni critiche, analisi e percorsi storico-letterari, ma vere e proprie letture insaporite dalla voce di chi ha impastato vita e parola poetica. Si tratta in definitiva di un invito all’ascolto, con l’augurio che possa diventare invito alla lettura, quella con la voce che sa dare corpo alla parola. Il poeta e scrittore ravennate Nevio Spadoni, che è stato già ospite di Caffè Letterario nel 2007 quando presentò la sua raccolta poetica “Cal parol fati in ca” avrà il compito di inaugurare questo ciclo di letture e lo farà leggendo i versi di tre grandi poeti dialettali del secondo novecento: il poeta friulano Amedeo Giacomini, considerato “il più grande che il Friuli abbia avuto dopo Pasolini”, il marchigiano Franco Scataglini con i suoi versi in vernacolo anconitano e per finire il nostro Raffaello Baldini.
Nevio Spadoni è nato a S. Pietro in Vincoli (Ravenna) nel 1949, ma dal 1984 risiede a Ravenna. Esordisce nella poesia in dialetto con il volume "Par su cont" (Ravenna, Cooperativa Guidarello, 1985), seguito da "Al voi" (Ravenna, Longo, 1986), "Par tot i virs" (Udine, Campanotto, 1989), "A caval dagli ór" (Ravenna, Longo, 1991) e "E' côr int j oc" (Ravenna, Edizioni del Girasole, 1994). Nel 2007 è uscito "Cal parôl fati in ca" (Rimini, Raffaelli Editore, 2007) volume che raccoglie le pubblicazioni precedenti, e che comprende una sezione inedita dal titolo "I Sgrafegn", con la prefazione di Ezio Raimondi. Ha curato, con Luciano Benini Sforza, l'antologia "Le Radici e il Sogno. Poeti dialettali del secondo Novecento in Romagna" (Faenza, Moby Dick, 1996). Ha edito i seguenti monologhi teatrali: "Lus", "La Pérsa", "Sta nöt che al vós", "L'isola di Alcina e Galla Placidia", compresi in Teatro in dialetto Romagnolo (Ravenna, Edizioni del Girasole, 2003). Nel 1984 ha ricevuto il premio "Boncellino", nel 1992 il Premio "Lanciano" per la poesia inedita, nel 1995 il "Tratti Poetry Prize" per "E' côr int j oc" e nel 2000 il testo 'L'isola di Alcina" ha ricevuto le nomination al premio Ubu come migliore novità italiana e miglior spettacolo dell'anno.


La serata con CESARE BALLARDINI


Ecco le immagini dell’incontro di sabato 15 ottobre nel Salone Estense della Rocca di Lugo, dove è stato presentato il libro fotografico “Dal vero” del fotografo fusignanese Cesare Ballardini edito dalle Edizioni del Bradipo di Lugo. Luca Nostri, ideatore e curatore del progetto “Lugoland”, di cui questa pubblicazione e la Mostra allestita a Casa Rossini fanno parte, ha introdotto la serata, affiancato dall’autore e da Antonello Frongia storico e docente di Fotografia all’Università degli Studi di Roma 3. Una serata dedicata quindi alla fotografia d’autore che ha visto la partecipazione e gli interventi fra il pubblico di tanti protagonisti della Fotografia contemporanea come Olivo Barbieri, Guido Guidi e Giovanni Zaffagnini. A seguire è stata inaugurata a Casa Rossini la mostra omonima che rimarrà aperta fino al 6 novembre con i seguenti orari: Venerdì e sabato dalle 15,30 alle 18,30 e la Domenica dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 15,30 alle 18,30

La serata con GIUSEPPE CALICETI


Video-riassunto in 12 minuti della serata con Giuseppe Caliceti su youtube all'indirizzo: http://www.youtube.com/watch?v=Xs15tqxu-gs

Riappropriarsi del diritto allo studio recuperando e riscostruendo il rapporto genitori-docenti. Questa è la via indicata da Giuseppe Caliceti ne "Una scuola da rifare. Lettera ai Genitori", presentato venerdì scorso nel secondo appuntamento annuale di Caffè Letterario.
Dopo l'introduzione di Patrizia Randi, il maestro e giornalista reggiano ha iniziato una stimolante riflessione sulla situazione della scuola italiana odierna, coinvolgendo appassionatamente il pubblico che ha partecipato alla serata.
Dalla sensazione che ci sia una generale disinformazione e un diffuso disinteresse rispetto al mondo della scuola nasce l'esigenza di scrivere una Lettera ai genitori per combattere le falsità dei mass media e spiegare agli adulti cos'è la scuola e che cosa si fa nelle aule italiane. Caliceti rifiuta l'idea della scuola-azienda che trasforma il docente in un venditore e il genitore in un cliente, e vuole recuperare le esperienze positive della pedagogia italiana novecentesca che ha sempre ricercato il coinvolgimento dei genitori. Sono proprio gli adulti che devono lottare per riappropriarsi del diritto allo studio per le generazioni future.  Per recuperare l'eccellenza a livello europeo la scuola italiana deve riallacciare il patto educativo con i genitori e ricordarsi che il suo compito primario è quello di formare alla condivisione e alla cittadinanza.  Caliceti ha sottolineato come un fattore determinante per la qualità dell'insegnamento sia quello del rapporto del numero di studenti per docente, sempre più sproporzionato dopo la Riforma Gelmini che ha significato "il più grande licenziamento di massa nella storia della nostra repubblica". Le consuete domande del pubblico hanno poi sollevato altri interessanti spunti di riflessione come la mancanza di corsi di formazione indirizzati ai docenti per un aumento della qualità della didattica, disciplina imprescindibile per la docenza. Il brindisi finale ha concluso una piacevole serata all'insegna di una - oggi più che mai doverosa - riflessione sulla scuola che l'autore stesso ha definito "cuore della democrazia".

domenica 9 ottobre 2011

Sabato 15 ottobre - CESARE BALLARDINI a Caffè Letterario

Sabato 15 ottobre, alle ore 17,00, nel Salone Estense della Rocca di Lugo, la Fotografia d’autore torna a Caffè Letterario con la presentazione del libro e l’inaugurazione della mostra di fotografie “Dal vero” del fotografo fusignanese Cesare Ballardini. L’incontro sarà introdotto da Luca Nostri, curatore del progetto “Lugo Land” e da Antonello Frongia, storico e docente di fotografia all’Università degli Studi Roma Tre. A seguire, alle ore 18,30, sarà inaugurata la mostra allestita a “Casa Rossini” in via Giacomo Rocca,14. Le fotografie che formano la serie “Dal vero” sono state prese tra il 1986 e il 1989 e costituiscono il primo e importante corpus di lavoro dell’autore che riflette sul paesaggio contemporaneo. Alcune stampe sono state esposte in mostre collettive di quegli stessi anni. A vent’anni di distanza tra il 2009 e il 2010, Ballardini ha rivisitato quelle immagini, operando una selezione definitiva delle fotografie e realizzando una nuova e completa edizione di stampe che per la prima volta vengono presentate in una pubblicazione monografica e in una mostra personale. Cesare Ballardini è nato a Fusignano nel 1954. Ha studiato fotografia con Italo Zannier laureandosi in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo a Bologna con una tesi sulla fotografia pittorica. La sua attività espositiva comincia con la partecipazione al progetto collettivo “Iconicittà: una visione sul reale” (a cura di Luigi Ghirri, Ferrara, Padiglione d’Arte Contemporanea, 1979). Il suo lavoro è stato incluso nell’ultima Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. La mostra rimarrà aperta fino al 6 novembre con i seguenti orari: Venerdì e sabato dalle 15,30 alle 18,30 e la Domenica dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 15,30 alle 18,30.

sabato 8 ottobre 2011

Venerdì 14 ottobre - GIUSEPPE CALICETI a Caffè Letterario

Venerdì 14 ottobre, alle ore 21,00, nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro, secondo appuntamento della stagione di Caffè Letterario dedicato alla scuola con lo scrittore e maestro Giuseppe Caliceti e il suo libro “Una scuola da rifare” edito da Feltrinelli nel 2011. A Patrizia Randi, curatrice insieme a Marco Sangiorgi della nostra rassegna letteraria, il compito di introdurre la serata, che si concluderà come di consueto con il brindisi finale con i vini in degustazione. Lo scenario è noto: nel 2008 il ministro Tremonti abbatte la scure dei tagli sulla scuola e poco dopo la ministra Gelmini annuncia la sua riforma. Le piazze si riempiono di migliaia di docenti che protestano contro lo smantellamento della scuola pubblica. A distanza di diversi mesi, cosa rimane di quella protesta? E – soprattutto – cosa rimane della scuola pubblica? Sotto forma di una lunga lettera ai genitori, Giuseppe Caliceti – maestro, educatore, ascoltatore, scrittore – cerca di rispondere a queste domande e analizza lo stato di salute della nostra scuola. Lo fa alternando lo sguardo del rigoroso e appassionato studioso del sistema scolastico italiano e internazionale a quello dell'insegnante con il suo bagaglio di storie dove i protagonisti sono gli alunni. Nella scia di maestri come don Milani,
Gianni Rodari, Loris Malaguzzi, Mario Lodi, Caliceti difende la scuola pubblica italiana – una delle migliori al mondo per qualità di insegnamento – e provoca i genitori: l'istruzione primaria non è una bambinaia che tiene impegnati i loro figli per qualche ora al giorno, l'istruzione primaria è il momento fondamentale della loro formazione. Una formazione che va oltre le continue riforme, i ridimensionamenti di materie e personale docente, la fatiscenza delle strutture scolastiche. Una formazione che da sempre deve insegnare la condivisione. La scuola pubblica non è morta, e ricostruirla dall'interno è un dovere.
Giuseppe Caliceti è nato a Modena nel 1964, vive a Reggio Emilia, dove lavora come insegnante elementare e organizzatore culturale. È ideatore e responsabile di “Bao’bab”, servizio
del comune di Reggio Emilia dedicato a docenti e studenti interessati alla lettura e alla scrittura contemporanee. Ha pubblicato diversi libri di poesia e d'inchiesta. Collabora, come opinionista e vignettista, con quotidiani e riviste locali e nazionali. La sua rubrica tenuta nel portale Emilianet dal titolo "Pubblico/privato", una sorta di diario interattivo in pubblico nel quale confluiscono i materiali più diversi è stata pubblicata successivamente: la quotidianità della vita e del lavoro nella scuola, la vivace vita culturale e politica emiliana, gli avvenimenti e le storie della Repubblica delle lettere, il lavoro con i giovani aspiranti narratori del progetto Baobab, le discussioni sui fatti salienti; e anche la vita più intima.

martedì 4 ottobre 2011

La serata con AMARA LAKHOUS

Il Video-riassunto in 14 minuti dell'incontro con AMARA LAKOUS è pubblicato su Youtube all'indirizzo: http://www.youtube.com/watch?v=UU-VnJTVmlE

Con lo scrittore Amara Lakhous e il suo romanzo “Un pirata piccolo piccolo” edito quest’anno da Edizioni e/o si è aperta ieri sera nel Salone delle Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro l’ottava stagione del Caffè Letterario di Lugo. La serata, introdotta dall’Assessore alla Cultura del Comune di Lugo Marco Scardovi, si è incentrata sulla presentazione di questo romanzo d’esordio dello scrittore di origine algerina, scritto nel lontano 1993 e che ora è stato tradotto in italiano. Amara Lakhous, nato ad Algeri, vive in Italia dal 1995, e dopo i primi anni vissuti a Roma come rifugiato politico, è ormai cittadino italiano a tutti gli effetti e fa parte di quel folto gruppo di scrittori migranti che è uno dei fenomeni più interessanti della nostra letteratura contemporanea. Interessante soprattutto perché è uno sguardo nuovo sulla nostra realtà percepito da un punto di vista che non è sicuramente quello tradizionale degli scrittori italiani. Altro elemento importante è la lingua. Il passaggio dalla lingua madre alla lingua adottiva ha mostrato come l’Italiano sia diventato, nelle mani di questi scrittori, uno straordinario strumento grazie al quale poter raccontare il proprio vissuto e un mezzo per riguardare il proprio paese d’origine con altri occhi, producendo nello stesso momento un arricchimento della nostra lingua; diventando cioè costruttore di cultura. “Quello che io cerco di fare scrivendo in italiano – ha detto Amara Lakhous – è portare immagini, modi di dire, che non appartengono alla vostra lingua; in un certo senso, fecondo l’italiano; e nello stesso tempo ottengo il risultato inverso fecondando l’arabo, la mia madrelingua.” Parlando del suo romanzo “Un pirata piccolo, piccolo” scritto come dicevamo nel 93 e pubblicato quest’anno alla luce delle primavera araba che è divampata in molti dei paesi arabi che si affacciano sul mediterraneo, Lakous ha sottolineato come l’Algeria sia stata, nel bene e nel male, all’avanguardia del mondo arabo. Nel lontano ottobre del 1988 i giovani uscirono per strada, come hanno fatto quest’anno, tunisini, egiziani, libici, siriani, manifestando e distruggendo i simboli dello stato corrotto, devastando le sedi del partito unico; ma a differenza di oggi allora non esisteva Internet e tutti i social network a cui siamo ormai abituati, per cui esercito e polizia intervennero in maniera durissima, reprimendo la rivolta nel sangue senza che questo avesse un eco all’interno e fuori dal paese. Solo molte settimane dopo cominciarono a trapelare le prime notizie ma ormai la rivolta era stata sedata. “Nel mio romanzo – ha continuato Lakous – racconto questa grande frustrazione. La frustrazione di cittadini che vivono in questi paesi arabi che sono diventati delle grandi prigioni. I giovani soprattutto sentono il peso di vivere in questo carcere, specialmente adesso che c’è questa grande possibilità offerta dalla rete di poter comunicare col mondo e quindi di rendersi conto che il vivere civile, le libertà individuali e di informazione possono essere ben altro.” Per finire, è stata una serata veramente piacevole e istruttiva, degno avvio di questa stagione del Caffè Letterario, che si è conculsa, come consolidata tradizione dei nostri incontri, con il consueto brindisi finale.

domenica 2 ottobre 2011

Lunedì 3 ottobre - AMARA LAKHOUS a Caffè Letterario

Sarà un incontro internazionale ad inaugurare la nuova stagione 2011-2012 del Caffè Letterario di Lugo. Lunedì 3 ottobre nella Sala Conferenze dell'Hotel Ala d'Oro, alle ore 21.00 lo scrittore algerino Amara Lakhous presenterà il suo ultimo romanzo "Un pirata piccolo, piccolo" edito da Edizioni e/o. L'Assessore alla Cultura del Comune di Lugo, Marco Scardovi, introdurrà l'incontro che si concluderà come sempre con il consueto brindisi finale con i vini in degustazione.
Amara Lakhous, (che parteciperà anche alla tavola rotonda organizzata all'interno del "Festival Internazionale a Ferrara" che si svolgerà domenica 2 ottobre nel Salone Estense della Rocca di Lugo) è nato ad Algeri nel 1970 e vive a Roma dal 1995. Laureato in filosofia all'Università di Algeri e in antropologia culturale alla Sapienza di Roma dove ha conseguito il suo dottorato di ricerca con una tesi dal titolo "Vivere l'Islam in condizione di minoranza. Il caso della prima generazione degli immigrati musulmani arabi in Italia". Nel 2003 ha pubblicato in Algeria il suo secondo romanzo in arabo, “Come farti allattare dalla lupa senza che ti morda”, successivamente riscritto in italiano con il titolo “Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio” (Edizioni E/O 2006). Con questo romanzo, tradotto in varie lingue, ha vinto nel 2006 il premio Flaiano per la narrativa e il premio Racalmare – Leonardo Sciascia. Nel maggio 2010 è uscito l'omonimo film, diretto da Isotta Toso. “Un pirata piccolo piccolo” è uscito per la prima volta nel 1999 con il titolo “Le cimici il pirata” in edizione bilingue araba e italiana presso un piccolo editore di Roma in 1000 copie, ma non è mai stato distribuito.
"Algeri, 1993. Avevo ventitré anni. Il terrorismo stava entrando con prepotenza a far parte della nostra vita quotidiana, e la situazione non prometteva niente di buono: i militari, attraverso l'imposizione dello stato d'emergenza, intervenivano per "salvare la neonata democrazia", in realtà i propri interessi personali. I fondamentalisti, autoinvestitisi di una missione salvifica, tentavano di instaurare una teocrazia talebana sulle rive del Mediterraneo. Ogni giorno che passava lasciava morte e sangue per le strade, pessimismo e disfattismo nel cuore. Bastava un briciolo di lucidità per rendersi conto che ci trovavamo nel bel mezzo di una guerra civile e che il peggio doveva ancora arrivare. Nell'89 mi ero iscritto alla facoltà di Filosofia dell'Università di Algeri perché avevo voglia di iniziare a riflettere da solo, di pensare con la mia testa. Le risposte che la società mi dava non mi convincevano, avevo bisogno di elaborare una mia personale visione del mondo. Mi dovetti confrontare con una realtà molto contraddittoria: una religione in crisi, una politica in crisi, un intero paese in crisi. Da questo confronto nacque un romanzo che queste crisi racconta". Hassinu, il protagonista del romanzo, è un impiegato alle poste di Algeri. Ha 40 anni ma non lo sa, perché è nato il 29 febbraio: senza preavviso passa da 36 a 40 anni e si sente in qualche modo scippato della propria vita, come molti della sua generazione cui hanno rubato i migliori anni della vita.