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Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro

Via Matteotti, 56 - 48022 Lugo di Romagna - (Ravenna) - Italia
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mercoledì 26 gennaio 2011

Domenica 30 gennaio - ALDO CAZZULLO a Caffè Letterario

Orario pomeridiano per l'ultimo appuntamento del mese di Caffè Letterario. Domenica 30 gennaio alle ore 17,30 nella sala delle conferenze dell'Hotel Ala d'Oro il giornalista del Corriere della Sera Aldo Cazzullo presenterà il suo ultimo libro "Viva l'Italia" edito da Mondadori. A introdurre la serata, che si concluderà con un brindisi aperitivo per tutti gli intervenuti, sarà Marco Sangiorgi. Alcuni brani del libro e poesie e testi scelti saranno letti da Carlo Vistoli e Luigi Sebastiani. La Resistenza non è di moda. E considerata una "cosa di sinistra". Si dimentica il sangue dei sacerdoti come don Ferrante Bagiardi, che volle morire con i parrocchiani dicendo "vi accompagno io davanti al Signore", e dei militari come il colonnello Montezemolo, cui i nazifascisti cavarono i denti e le unghie, non i nomi dei compagni. Si dimentica che i partigiani non furono tutti sanguinari vendicatori ma anzi vennero braccati, torturati, impiccati ed esposti per terrorizzare i civili; e che i "vinti", i "ragazzi di Salò", per venti mesi ebbero il coltello dalla parte del manico, e lo usarono. Neppure il Risorgimento è di moda. Lo si considera una "cosa da liberali". Si dimentica che nel 1848 insorse l'Italia intera. Oggi è l'ora della Lega e dei neoborbonici. L'Italia la si vorrebbe divisa o ridotta a Belpaese: non una nazione, ma un posto in cui non si vive poi così male. Invece l'Italia è una cosa seria. E molto più antica di 150 anni; è nata nei versi di Dante e Petrarca, nella pittura di Piero della Francesca e di Tiziano. Ed è diventata una nazione grazie a eroi spesso dimenticati. Aldo Cazzullo ne racconta la storia. Respinge l'idea leghista e la retorica del Belpaese. Prefigura la nascita di un "partito della nazione". E avanza un'ipotesi: che in fondo gli italiani siano intimamente legati all'Italia più di quanto loro stessi pensino. Prefazione di Franesco De Gregori. Aldo Cazzullo, giornalista, dopo quindici anni a "La Stampa" di Torino, è inviato speciale del "Corriere della Sera". Ha raccontato le Olimpiadi di Atene e di Pechino, gli attentati dell'11 settembre, il G8 di Genova, gli omicidi delle Brigate Rosse a Massimo D'Antona e Marco Biagi. Tra i suoi libri ricordiamo Ragazzi di via Po, Mondadori, 1997, I ragazzi che volevano fare la rivoluzione,. Mondadori, 1998, Il caso Sofri, Mondadori 2004, I grandi vecchi, Mondadori 2006, Outlet Italia, Mondadori, 2007. E' stato ospite di Caffè Letterario esattamente un anno con il libro "L'Italia de noantri"

martedì 25 gennaio 2011

Sabato 29 gennaio - LETTURE AL BUIO - "Incontri e scontri con l'altro"

La prima serata conviviale dell'anno si svolgerà sabato 29 gennaio alle ore 20,30 nel ristorante dell'Hotel Ala d'Oro. Leggere è un piacere, e leggere insieme a tavola è un piacere doppio, anzi... triplo. All'insegna di questa consapevolezza, proseguono nel ristorante dell'Hotel Ala d' Oro le letture al buio, divertenti occasioni conviviali in cui i partecipanti saranno invitati a leggere, in coppia con un lettore sorteggiato fra i presenti, un brano tratto da un'opera più o meno famosa. Ciascuno avrà poi l'opportunità di esprimersi sia sull'identità dell'autore dei brani, sia sui migliori lettori. Tema della serata: “Incontri e scontri con l'Altro”: I premi saranno ovviamente libri. Questo il menù della serata: Aperitivo Risotto al radicchio Strudel di carciofi con fonduta al pecorino Semifreddo al croccante Caffè €. 20,00 per persona bevande incluse (prenotazione obbligatoria) Tel. 054522388

sabato 22 gennaio 2011

La serata con ITALO MOSCATI

Veramente una piacevole serata quella di ieri sera venerdì 21 gennaio, trascorsa insieme allo scrittore, critico cinematografico e regista Italo Moscati che ha presentato il suo ultimo libro “Fellini & Fellini” edito da Ediesse nel 2010. Il libro, dedicato alla figura del grande regista riminese, parte da un’intervista rilasciata alla tv sul finire della sua vita in cui il Fellini dichiarò che non avrebbe mai voluto scrivere la parola «fine» in fondo ai suoi film, perché trovava insopportabile l’idea che i suoi personaggi potessero salutare con un addio i loro spettatori e lui stesso. Da qui Moscati riapre il film di una vita e ci guida come una guida tra le nebbie di Rimini, Roma, Cinecittà e oltre: le stazioni di un unico viaggio che continua grazie ai film e all’interesse che ancora circonda il grande regista. A impreziosire la serata è stata anche la proiezione di due spezzoni del documentario “Via Veneto Set” diretto dallo stesso Italo Moscati e prodotto da RaiSatCinema World, che ci hanno catapultato negli anni e nell’atmosfera di quella Roma a cavallo fra gli anni cinquanta e sessanta e in particolare di quel salotto all’aperto che fu Via Veneto. Mondo così magistralmente e crudelmente descritto e cantato da Fellini in uno dei suoi film più belli e famosi come “La dolce vita”. Questo il ricordo di Moscati “Per me, un milanese vissuto a Bologna che veniva in Romagna per le vacanze, il contagio felliniano è un contagio che non passa fra le pagine della critica colta, ma passa attraverso i luoghi felliniani per eccellenza come la riviera riminese, attraverso i suoi film e attraverso la sua conoscenza personale. Fellini metteva a tutte le persone, anche a quelle che incontrava per la prima volta dei nomignoli, forse era un suo modo per crearsi un alibi confidenziale, e io per lui ero “Moscardina”. Fellini era un uomo carismatico, lo sapeva e questo carisma lo usava a piene mani. Quando ti trovi di fronte a un personaggio così fascinoso, non può non venirti subito il desiderio di raccontarlo." E a proposito de”La Dolce Vita” “Il film alla sua uscita fu molto criticato e attaccato dalla Chiesa e dalla destra di allora in maniera pesantissima, con un campionario quanto mai variopinto di feroce ostilità, tale da assumere quasi in alcuni casi le forme del linciaggio. Col tempo poi si cominciò a ripensarlo e a digerirlo e come spesso accade per i miti che nascono dall’insuccesso il film divenne un’icona della cinematografia italiana in tutto il mondo, prima vincendo l’Oscar e la Palma d’Oro al Festival di Cannes, e poi, non ultimo avendo anche incassi record al botteghino. Molti dei turisti americani che oggi vengono a Roma, vengono per vivere ancora quella suggestione di mezzo secolo fa.” Il brindisi finale ha concluso poi come al solito questa bellissima serata felliniana.

mercoledì 19 gennaio 2011

Venerdì 21 gennaio - ITALO MOSCATI a Caffè Letterario

Dopo la serata inaugurale di lunedì scorso dedicata al fumetto, sarà il Grande Cinema il protagonista del prossimo incontro di Caffè Letterario. Venerdì 21 gennaio alle ore 21,00 nella Sala Conferenze dell'Hotel Ala d'Oro lo scrittore, critico cinematografico e regista Italo Moscati presenterà il suo ultimo libro "Fellini & Fellini" edito da Ediesse nel 2010 in occasione del 90° anniversario della nascita del grande regista riminese. A introdurre la serata, che si concluderà con il consueto brindisi coi vini in degustazione, non poteva non essere che Andrea Bruni grande conoscitore di Cinema e vecchio amico di Caffè Letterario avendo già in diverse occasioni partecipato alla nostra rassegna letteraria in veste sia di autore che di presentatore. Federico Fellini, una storia lunga, di grande respiro. Il regista è scomparso nel 1993, a settantatré anni, e tuttavia il tempo che è passato dal giorno della scomparsa si estende, scavalca il presente, va verso il futuro. Una guida fra le nebbie. Rimini, Roma, Cinecittà e oltre: le stazioni di un unico viaggio che continua grazie ai film e all’interesse che ancora circonda il grande regista. Tappe di spostamenti, di ricordi che superano il titolo di un suo celebre film, «Amarcord», e di emozioni che non finiscono con «La voce della luna», ultima opera. Non ci sarà un’ultima fermata per Federico. Italo Moscati, in questo suo nuovo libro sul cinema, parte da un’intervista alla tv rilasciata da Fellini sul finire della carriera, in cui il regista dichiarò che non avrebbe mai voluto scrivere la parola «fine» in fondo ai suoi film, perché trovava insopportabile l’idea che i suoi personaggi potessero salutare con un addio i loro spettatori e lui stesso. Moscati riapre il film di una vita, di una carriera; rimuove la parola «fine» e racconta a tutto tondo Fellini e i suoi personaggi in cammino. A impreziosire l'incontro poi, durante la serata verranno proiettati brani del documentario "Via Veneto Set" diretto dallo stesso Italo Moscati e prodotto da RaiSatCinema World. Il film è un affresco della Roma e del cinema tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Anita Ekberg, Marcello Mastroianni e la felliniana “Dolce vita” ma anche Richard Burton, Elizabeth Taylor, Kirk Douglas, Gregory Peck, Gloria Swanson, Jane Mansfield, Charlton Heston, i muscle boys del cinema storico-mitologico di cartone, le miss Italia e così via… “A cinquant’anni dalla “Dolce Vita” sembra che questo film sia il più felliniano di Fellini. Questo cerco di mostrare e dimostrare con il film doc “Via Veneto Set” e il libro “Fellini & Fellini” . “Non so dire quale altra pellicola potrebbe essere indicata come un’altrettanto clamorosa dichiarazione poetica in cui si trova tutto, ma proprio tutto, anche ciò che era ed è nascosto. C’era già tutto quello che continua ad esplodere oggi, non solo qui da noi. Eppure se la vita non è dolce il film è dolce. E non ci consola, ci conquista…" Italo Moscati

Italo Moscati, scrittore e regista, sceneggiatore. Nato a Milano, vive e lavora a Roma dal 1967. Ha collaborato con Liliana Cavani (scrivendo tra l’altro “Il portiere di notte”), Luigi Comencini, Giuliano Montaldo. Ha svolto e svolge attività di critico teatrale e cinematografico per numerosi giornali e riviste, oltre che per SatCinemaWorld e Hollywood Party. E’ stato capo dei Servizi sperimentali della Rai-Tv producendo i primi film di Gianni Amelio, Maurizio Ponzi, Peter Del Monte e altri, lavori di Jean Luc Godard, Glauber Rocha e Marco Ferreri;

martedì 18 gennaio 2011

La serata con STEFANO BABINI

Pubblico delle grandi occasioni per il primo appuntamento dell'anno a Caffè Letterario. Più di cento gli spettatori presenti che hanno assistito alla presentazione del libro del fumettista lughese Stefano Babini "Welcome bye-bye" per i tipi di Dada Editore di Rimini. Sul palco di Caffè Letterario a parlare di fumetti oltre all'autore erano presenti il curatore della nostra rassegna letteraria Marco Sangiorgi, da sempre appassionato lettore di fumetti, e l'editore Egisto Quinti Seriacopi. Ecco le immagini della serata:

mercoledì 12 gennaio 2011

Lunedì 17 gennaio - STEFANO BABINI a Caffè Letterario

Lunedì 17 gennaio alle ore 21,00 nella Sala Conferenze dell'Hotel Ala d'Oro il fumettista lughese Stefano Babini aprirà la stagione 2011 di Caffè Letterario presentando il suo nuovo libro "Welcome bye-bye" uscito negli ultimi mesi dell'anno scorso per i tipi di Dada Editore. A presentare "il fumettaro" (come lui ama definirsi) Stefano Babini sarà il curatore di Caffè Letterario Marco Sangiorgi e l'editore Egisto Quinto Seriacopi. La serata si concluderà con il consueto brindisi con i vini in degustazione. ...E i fumetti?, direte voi. Ma certo, i fumetti, anche quelli. In varie di queste pagine troverete rudi ma dinamiche pagine di prova su personaggi addirittura fondamentali di quel mondo: Tex, per esempio, tanto per citarne uno per tutti. Ma a parte la nostra curiosità per queste stuzzicanti prove giovanili, materiali risalenti alle sue origini, scorre sotto i nostri occhi anche un prodotto di assoluta modernità, La trasferta. Che è un succoso assaggio in stile graphic novel, appartenente al filone «autobiografie», forse il più originale e letterariamente valido di questa forma così innovativa del raccontare a fumetti. Ormai tanto dilagante quanto giustificativa dell’espressione «letteratura disegnata» con cui si identifica oggi spesso il fumetto. Dai materiali di prova al graphic novel, una bella parabola, per Stefano. È come dire dall’ago al milione... Una spia mica da poco, per un libro senza parole. Tanto da meritarsi un: Welcome bye bye: Stefano, ahi ahi!, quanto di non taciuto, in questo tuo libro muto. Non è così che si esprimevano, già oltre un secolo fa, «quelli» del Corriere dei Piccoli? Il quale ce li ha portati, i fumetti e, se si fosse mai occupato di chiacchiere su di essi (ipotesi della fantasy più scatenata, roba che neanche il più ardito steampunk!...), avrebbe magari intitolato Stefano, che figura! un articolo su questa sua opera. Eh, gia, Stefano, razza di parolaio in immagini... di Gianni Brunoro

venerdì 7 gennaio 2011

Il calendario di gennaio 2011

La stagione invernale di Caffè Letterario si apre con quattro appuntamenti nel mese di gennaio. Il primo incontro dell’anno, lunedì 17, sarà dedicato al mondo del fumetto con il lughese Stefano Babini e il suo libro di schizzi e bozzetti “Welcome bye-bye”. Venerdì 21, dal fumetto si passa al cinema con il critico cinematografico Italo Moscati e il suo volume dedicato al grande Federico Fellini. L’ultimo appuntamento del mese, domenica 30 gennaio, sarà con il giornalista del Corriere della Sera Aldo Cazzullo che presenterà il suo ultimo saggio “Viva l’Italia”. Questo incontro, che a differenza di tutti gli altri è programmato per il pomeriggio con inizio alle 17,30, sarà il primo di una serie di incontri che Caffè Letterario, durante la stagione, dedicherà al 150 anniversario dell’unità d’Italia. Da non perdere poi la serata conviviale di sabato 29 con le “Letture al buio”, che dopo il successo ottenuto nell’ultima conviviale dell’anno scorso, torneranno per far leggere e giocare sul tema de “Incontri e scontri con l’Altro”. Ecco il calendario in dettaglio: Lunedì 17 gennaio, ore 21.00 Sala Conferenze Hotel Ala d'Oro STEFANO BABINI "Welcome bye-bye” (Rimini, Dada Editore, 2010) Introduce Marco Sangiorgi Sarà presente l’autore Il fumettista lughese Stefano Babini sarà il protagonista del primo incontro dell’anno di Caffè Letterario con il suo ultimo libro “Welcome Bye Bye” un volume di immagini, schizzi, bozzetti e fumetti ma anche di colori ed emozioni. Il “fumettaro” – come lui ama definirsi – Stefano Babini, già allievo di Hugo Pratt, collabora da anni con le più grandi case editrici italiane come Bonelli e Astorina, ed è disegnatore dei più conosciuti personaggi nazionali fra i quali Diabolik. Venerdì 21 gennaio, ore 21.00 Sala Conferenze Hotel Ala d'Oro ITALO MOSCATI “Fellini & Fellini” (Roma, Ediesse, 2010) Introduce Andrea Bruni Sarà presente l’autore Italo Moscati, in questo suo nuovo libro sul cinema, parte da un’intervista alla tv rilasciata da Fellini sul finire della carriera e riapre il film di una vita, di una carriera raccontando a tutto tondo Fellini e i suoi personaggi in cammino. Durante la serata verranno anche proiettati brani dal documentario “Via Veneto Set”, diretto dallo stesso Moscati, sugli anni della “Dolce Vita” Sabato 29 gennaio, ore 20.30 Sala Conferenze Hotel Ala d'Oro Serata Conviviale Letture al buio “Incontri e scontri con l’Altro” Il piacere di leggere ad alta voce €. 20,00 per persona bevande incluse Prenotazione obbligatoria Leggere è un piacere, e leggere insieme a tavola è un piacere doppio, anzi... triplo. All'insegna di questa consapevolezza, proseguono nel ristorante dell'Hotel Ala d' Oro le letture al buio, divertenti occasioni conviviali in cui i partecipanti saranno invitati a leggere, in coppia con un lettore sorteggiato fra i presenti, un brano tratto da un'opera più o meno famosa. Ciascuno avrà poi l'opportunità di esprimersi sia sull'identità dell'autore dei brani, sia sui migliori lettori. Tema della serata: “Incontri e scontri con l'Altro”: I premi saranno ovviamente libri. Domenica 30 gennaio, ore 17.30 Sala Conferenze Hotel Ala d'Oro ALDO CAZZULLO “Viva l’Italia” (Milano, Mondadori, 2010) Introduce Marco Sangiorgi Sarà presente l’autore Fra Lega e Neoborbonici oggi l’Italia la si vorrebbe divisa o ridotta a Belpaese. Invece l’Italia è una cosa seria ed è molto più antica di 150 anni; è nata nei versi di Dante e Petrarca, nella pittura di Piero della Francesca e di Tiziano. Ed è diventata una nazione grazie a eroi spesso dimenticati. Aldo Cazzullo ne racconta la storia. Respinge l’idea leghista e la retorica del Belpaese. Prefigura la nascita di un «partito della nazione». E avanza un’ipotesi: che in fondo gli italiani siano intimamente legati all’Italia più di quanto loro stessi pensino.