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Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro

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lunedì 9 novembre 2009

La serata con LUCA TELESE

Grande successo di pubblico con più di cento persone presenti sabato scorso 7 novembre a Caffè Letterario per la presentazione del libro “Qualcuno era comunista” del giornalista Luca Telese. La serata, organizzata in collaborazione con “Associazione Eco”, è stata introdotta da Paolo Galletti ed è subito entrata nel vivo della questione trattata nel bel libro di Telese con la proiezione di alcuni brani del film di Nanni Moretti “La cosa”, film/documento in cui nel 1990 il regista romano mostrò, senza aggiungere commenti e prendere posizione, le opinioni divergenti e la confusione generale all’interno delle sezioni del PCI sparse in Italia, nel momento della travagliata transizione al PDS scatenata dal crollo dei regimi dell’Europa orientale in quegli anni. Partendo da questo spunto Luca Telese ha catturato per più di un’ora l’attenzione del pubblico raccontando col suo stile accattivante le storie di quegli anni accompagnandole con episodi ed aneddoti della storia della sinistra italiana e dei suoi difficili rapporti con il socialismo reale dei paesi dell’Est, mettendo in risalto quella profonda, irrisolvibile, contraddizione tra l’amore per la democrazia da un lato e il legame sostanziale, simbolico, emotivo, con tutti gli altri comunismi del mondo, che odiavano quella stessa democrazia. I tantissimi interventi del pubblico hanno poi preceduto il brindisi finale e il consueto rituale delle dediche e degli autografi a cui nonostante l’ora tarda Luca Telese si è sottoposto con generosa disponibilità.

Qualcuno era comunista perché era nato in Emilia. Qualcuno era comunista perché il nonno, lo zio, il papà… la mamma no. Qualcuno era comunista perché si sentiva solo. Qualcuno era comunista perché aveva avuto un’educazione troppo cattolica. Qualcuno era comunista perché il cinema lo esigeva, il teatro lo esigeva, la pittura lo esigeva, la letteratura anche… lo esigevano tutti. Qualcuno era comunista perché glielo avevano detto. Qualcuno era comunista perché non gli avevano detto tutto. Qualcuno era comunista perché prima era fascista. Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona. Qualcuno era comunista perché Andreotti non era una brava persona. Qualcuno era comunista perché era ricco ma amava il popolo. Qualcuno era comunista perché era così ateo che aveva bisogno di un altro Dio. Qualcuno era comunista perché era talmente affascinato dagli operai che voleva essere uno di loro. Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di fare l’operaio. Giorgio Gaber

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