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Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro

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lunedì 4 maggio 2009

"Nella piazza di Lugo" di FILIPPO BOLOGNA

Nella piazza di Lugo c'è il monumento a Baracca, lui sembra un glorioso playmobil di bronzo e dietro l'aviatore s'innalza un'immensa ala di pietra che d'inverno mette la testa fuori dalla nebbia e d'estate da lontano pare un miraggio nella caligine della Bassa. A Lugo c'è piazza Baracca, c'è il museo Baracca col cavallino che poi è diventato "Baracca In Ferrari", ma questa è un'altra storia. A Lugo quasi tutto parla di Baracca, tanto che uno potrebbe pensare che questa più che una cittadina sia una Baraccopoli, e invece, tutto il contrario. Le case sono basse e ordinate, i portici puliti, le piazze quiete e le strade dritte, solcate da poche auto e rade biciclette che cigolano nel silenzio. Di Baracca vorrei dire qualcosa che non è stato detto, ma cosa? Vediamo, sì, ci sono: dirò che non era un uomo freddoloso. Questo è sicuro, perché solcare i cieli protetti solo da una sciarpina che magari avevano fatto le mogli a maglia ci vuole più coraggio che a mitragliarsi tra galantuomini. Per gli appassionati che volessero provare l'adrenalina di un vero duello aereo su un biplano 15-18 consiglio dunque, per solidarietà aerea con l'aviatore, di farsi un giro sul Pordoi con una moto scarenata senza guanti e senza casco in pieno inverno. Poi sì che si apprezza fino in fondo Baracca. Baracca dicevamo, e le sue Ali. "Baracca" si chiama la squadra di calcio di Lugo, Ala destra della Roma era un talento calcistico del luogo che ora vende fumetti usati, e se si va in rosticceria e si chiede del pollo mi sono fatto un idea di che parte ti possa capitare... Ah, dimenticavo: Ala d'oro si chiama anche l'Hotel che mi ha ospitato, un elegante ma sobrio palazzo settecentesco, i cui corridoi e le cui scale sembrano condurre al loggione di un teatro di provincia dove è appena finito un matinée. A Lugo a cena si mangiano cappelletti da applausi annaffiati da un sincero sangiovese, e sempre a Lugo un colto libraio, un raffinato professore e un albergatore leopardiano animano un caffè letterario organizzando conferenze e presentazioni, e - non contenti - quando si rimane a vegliare ancora un poco, con un bicchiere di vino in mano si parla di partigiani, di resistenza con calore e gentilezza, come calorosa e gentile è la gente di queste parti. A Lugo hanno un po' questa mania di farti le foto, la sera tardi prima di andare a letto e la mattina presto appena ti svegli, come una medicina, ma tu glielo lasci fare perché sono degli amici e poi magari, chissà, ti fa anche bene. Insomma a voler proprio trovare un difetto a Lugo non c'è. C'è anche la targa che denuncia i roghi della Santa Inquisizione, la vorrei sopra al camino quella targa lì. Tu vorresti essere cittadino di Lugo, vorresti prenderci casa e comprarti un bel motore per andare a prendere l'aperitivo alla Duna dell'Orso nei bei giorni di primavera... Ma Dio ha dato a Lugo la nebbia e come ha dato le lische al pesce, sennò sarebbe troppo facile. Filippo Bologna

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