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lunedì 16 marzo 2009

"Si è lamentato perché il libro costava troppo" di DAVIDE SILVESTRI

Lo scrittore veneziano DAVIDE SILVESTRI è stato ospite di Caffè Letterario il 6 ottobre scorso con il suo romanzo "La linea generale".
Si è lamentato perché il libro costava troppo. Ha detto: io so cosa costa fare un libro così: costa meno di un euro. Io non ho detto niente. Lui ha continuato, ha detto che gli rubavano i soldi, con i libri. Si dà il caso che fosse un libro intelligente, non dirò il titolo ma era un bel saggio. E lui che continuava a dire che costava troppo, a voce alta, come se protestasse anche per gli altri, per quelli che in libreria i libri li comperano e stanno zitti. Non riuscivo a capire come non riuscisse a capire. Insomma, è lampante che quando ti comperi un libro ti comperi una scatola di attrezzi, questo lo sanno tutti. Hai provato a comperarti una scatola di cacciaviti di acciaio, oppure un paio di tenaglie o qualche martello… costano un bel po’ di soldi, quelle robe là. E lui che si lamentava: è chiaro che così nessuno legge… i soldi… i soldi. Si comperava una bella scatola di attrezzi e si lamentava per il prezzo. Il suo cervello avrebbe utilizzato gli attrezzi che c’erano dentro al libro, l’avrebbe fatto magari per costruire cose diverse, nuove. e l’avrebbe fatto per sempre. Insomma, se non per sempre fino a quando il rompipalle fosse rimasto a 36° e avesse continuato a metabolizzare gli zuccheri. Per sempre, fino alla fine, perché quel genere di strumenti non si spunta mai. E lui si lamentava, l’idiota, diceva che i libri costano troppo, costano troppo. di Davide Silvestri

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