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Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro

Via Matteotti, 56 - 48022 Lugo di Romagna - (Ravenna) - Italia
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giovedì 18 dicembre 2008

La serata con SILVIA GOLFERA

La sala congressi dell'Hotel Ala D'Oro ha chiuso in bellezza la stagione 2008 del suo Caffè Letterario giovandosi della presenza delicata ma precisa e chiara nei toni di Silvia Golfera, scrittrice lughese laureata in Filosofia ed insegnante di Lettere; a dispetto del titolo della sua ultima fatica “La donna invisibile” (edito da Ibiskos Ulivieri), la Golfera, che segue inoltre percorsi di storie russe ed ebraiche, dispone di una notevole cultura e di molto carisma, qualità che le hanno permesso di attrarre con facilità l'attenzione di un pubblico di un certo rango che ama persone dotate fascino culturale e linguistico proprio come lei. La serata è stata introdotta da Patrizia Randi, curatrice di Caffè Letterario mentre in qualità di ospite è intervenuta la psicologa bolognese Carla Mazzioli Cocchi. “Per prima cosa tengo a dire che non si tratta affatto di un libro femminista ma semmai di un libro intimista” -ha precisato subito la scrittrice, appena presa la parola- “il mio è un libro che parla di donne, e si sofferma in particolar modo su quelle pieghe della sensibilità femminile che faticano ad emergere a livello della coscienza e restano generalmente inespresse o rimosse. Soprattutto parla del mondo filtrato dallo sguardo di nove donne, che non racchiudono l’universo femminile, ma sono molto diverse fra loro per condizione sociale e appartenenza culturale. Straniere non solo per cittadinanza, ma anche da un punto di vista esistenziale”. “Il racconto è nato” -così mi aveva anticipato prima dell'incontro Silvia- “nel corso di diversi anni, ma loro sono rimasti lì. Ogni tanto li rileggevo e li modificavo. Questo per dire che sono il prodotto di un percorso lungo, sia esistenziale, che stilistico. Del resto il sentire non si modifica se non muta anche la lingua attraverso la quale ci si esprime”. Qualcosa di straordinario...sottolineato anche dalle altre due interlocutrici, in particolar modo dalla Sig.ra Cocchi che ha spiegato come leggendo il libro si ha la percezione che questa raccolta di 9 racconti sia stata composta tutta d'un fiato senza alcuna pausa, mentre l'autrice, che tuttora non ha elaborato ancora a pieno (così dice lei...)alcuna verità definitiva riguardo la psicologia femminile, ha spiegato la metamorfosi che ha subito il suo testo. “In questo racconto, che a mio avviso doveva raccontare la genesi di un caso di autismo infantile, mi sono accorta che la protagonista, Anna, non riesce ad essere una buona madre, non tanto per l'anafettività di cui è vittima, quanto per l'imperativo non dichiarato (cioè quelli che esercitano un potere forte) di essere lei madre della propria madre”. A questo personaggio è collegato anche il titolo dell'opera, che descrive non la realtà globale femminile ma una realtà sicuramente: quella delle donne non invisibili per definizione ma più soggette a questa categoria, cioè a rischio di entrarvi, poiché la loro vita è legata all'azzardo di quella maschile. “Non sono né sociologa, né filosofa, mi sento un’osservatrice, con tutte le imperfezioni e le parzialità degli osservatori – ha ribadito la scrittrice- “Se nella vita nulla è garantito per nessuno, per le donne lo è ancora meno. Esse devono più di ogni altro conquistare un proprio posto nel mondo. Non godono di alcuna rendita. Cosa che le rende da un lato più tenaci, ma anche per certi aspetti più problematiche”. Michele Farina

1 commento:

  1. yeeeeee.. solo due parole.....
    SALVE PROF
    e complimenti per il libro

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