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Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro

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giovedì 13 novembre 2008

La serata con SERGIO SCAPAGNINI

Un'altra bella serata per Caffè Letterario quella di ieri sera nella’aula magna del Liceo Classico di Lugo. Un serata particolare dedicata al cinema d’autore con la presentazione del film-documentario “Impermanence” del regista indiano Gotham Ghouse che vede come protagonista Tenzin Gyatso, più facilmente conosciuto come il quattordicesimo Dalai Lama del Tibet. Ospiti della serata il produttore del film Sergio Scapagnini e il presidente della comunità tibetana in Italia Thupten Tenzin. A fare gli onori di casa l’Assessore alla Cultura del Comune di Lugo Giovanni Barberini che ha introdotto lo spinoso tema della indipendenza del Tibet tornato più volte alla ribalta dei media in questo anno delle Olimpiadi cinesi. Come ha raccontato Scapagnini il film trae origine dalle riprese che Goutam Ghose ha potuto effettuare nel corso di una lunga spedizione indocinese in Tibet godendo di speciali permessi grazie ai quali le cineprese sono entrate in luoghi mai prima visitati da "stranieri" e meno che mai ripresi cinematograficamente. Il film rievoca il viaggio di Tenzin Gyatso che perse la libertà a quindici anni e il suo paese a ventiquattro e che in tutti questi anni ha vissuto la vita del profugo. E proprio nel luogo del suo esilio, a Dharamsala, la piccola Lhasa, cittadina del nord dell’India sede del govero tibetano in esilio, il Dalai Lama ha personalmente aggiunto al film il suo contributo esponendo il suo pensiero sui difficili rapporti con la Cina e più in generale sulla sua visione della condizione umana in un mondo sempre più globalizzato. Toccante anche la testimonianza del presidente della comunità tibetana in Italia, Thupten Tenzin che ha parlato dello stato attuale delle cose in Tibet stigmatizzando il genocidio culturale in atto praticato attraverso l’emarginazione sociale e politica dei nativi e la sistematica distruzione del patrimonio artistico e culturale tibetano da parte degli occupanti cinesi. Per contro non c’è mai stata una vera e propria reazione violenta all’occupazione. “Il Dalai Lama ci ha guidato per sessant’anni in una lotta non violenta e ha dedicato tutto il suo sforzo nell’esilio forzato all’educazione alla pace; noi tibetani non abbiamo mai imbracciato le armi, ma in questo momento abbiamo bisogno di tutto l’appoggio del mondo libero per imporre alla Cina un vero negoziato in cui si tratti seriamente della autonomia tibetana.” A conclusione della serata poi Thupten Tenzin ha donato la tradizionale “kate”, la sciarpa bianca di buon auspicio, all’Assessore Barberini come volere ricordare a tutti di non dimenticarsi del Tibet.

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