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Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro

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martedì 27 maggio 2008

La serata con MARIA RITA PARSI

Più di cento persone hanno assistito domenica 25 maggio all'incontro con Maria Rita Parsi che ha presentato il suo ultimo lavoro "Single per sempre. Storie di donne libere e felici" edito da Mondadori. Sul palco di Caffè Letterario oltre alla scrittrice e psicologa romana erano presenti l'Assessore alla Cultura del Comune di Lugo Giovanni Barberini e la curatrice della nostra rassegna letteraria Patrizia Randi che ha introdotto la serata. Un pubblico numeroso dunque, e quasi tutto al femminile, ha seguito per più di due ore una appassionata Maria Rita Parsi che ha parlato di questa nuova figura della "donna single" che si sta affacciando con sempre maggior frequenza nella società contemporanea. Il successo della serata è stato sottolineato anche dalla lunga fila di ascoltatori che si è formata alla fine della presentazione per potere avere una copia del libro firmata dall'autrice. Come buona abitudine di Caffè Letterario, l'incontro si è concluso con il consueto brindisi affidato in questa occasione allo Syrah siciliano della Cantina Poggio Graffetta. Tutti single per sempre… di Ivano Nanni Nella nostra società che trae dalla famiglia il massimo del piacere e del dispiacere, che è tutto e anche un po’ di più, vivere da single è una condizione vista con sospetto e con una punta di invidia. Vogliamo mettere la prevedibilità di un marito e di una moglie con figli a confronto di un single godereccio e che non ha altra bocca da sfamare che la sua? Non c’è paragone. Tuttavia a pensarci bene la condizione di single appartiene a tutti anche a chi vive in coppia, certo a prima vista le differenze sono lampanti, ma la condizione di vivere solo è quella che ci appartiene di più una volta usciti dall’ospitale grembo che ci ha formato. Catapultati in un mondo sconosciuto, rumoroso e ostile, la prima esperienza che facciamo e che ci marcherà a fuoco per tutta la vita è quella di un pianto a dirotto, torrenziale e terrorizzato che ci terrà compagnia per tutta la nostra esistenza e che si farà sentire tutte le volte che proviamo terrore e paura per qualcosa di sconosciuto. Cioè sempre. Solo il seno materno ci consola, è il latte caldo che suggiamo con voluttà immemore a tenere lontano il mondo avverso, è il contatto con quella pastosità di carne materna a precipitarci in un sogno endorfinico e miracoloso, a farci dimenticare, per poco tempo, che siamo soli, e che saremo da soli per tutta la vita; solo quella calda dolcezza lattea ci dà la certezza della vita ritrovata e cuce per un momento lo strappo subìto nel venire al mondo. In quel venire al mondo c’è tutto il nostro dramma, un’angoscia che sarà per sempre la nostra compagna più presente insieme al desiderio di tornare... ma tornare dove? Nel grembo di chiunque... come dice Woody Allen in una celebre battuta, ed estrapolando si potrebbe dire: finché il seno materno darà latte noi non saremo mai soli… Allora, in fondo, si potrebbe anche dire che una coppia è formata da due single che animati da una smania esplorativa ammirevole e che non conosce ostacoli azzardano un compromesso e decidono di coabitare, cioè di mettere sotto lo stesso tetto le loro “singletudini”. Provano a giocare al piccolo chimico con le loro coscienze, cominciano ad occuparsi di biochimica dei sentimenti operando tagli al proprio ego, si misurano con la sottile arte della rinuncia compensata dalla pillola del ricatto, giocano a nascondino con le emozioni parlandone il meno possibile per non scoprirsi troppo, però lo fanno sempre in buona fede, e sempre per amore di coppia, cercando giorno per giorno dei fragilissimi equilibri continuamente interrotti. E non potrebbe essere diversamente se pensiamo alle molteplici valenze del linguaggio e alle innumerevoli ambiguità che scaturiscono anche da una semplice frase fatta. Possiamo dire allora che la coppia è l’esperimento di due single che credono nell’infinita capacità di illudersi ad oltranza, e di vivere dentro a una società che ci vuole per lo più maritati e ammogliati. Vivono un sogno apprezzabilissimo e pienamente giustificato, visto che simili esperimenti, non si sa mai come, vista l’imprevedibilità della chimica dei corpi, a volte funzionano. Poi ci sono i single veri, quelli non mimetizzati dal gioco delle coppie, quelli che si prendono sulle spalle tutto il carico delle loro sfighe capitalizzando tutto il bene e tutto il male che incontrano strada facendo senza dividerlo con nessuno. Sono di diversi tipi. Ci sono single che sono sempre in attesa di trasformarsi in coppia sperando di incontrare l’anima che illuminerà la loro vita. Si struggono nella speranza di trovare qualcuno che li apprezzi, vivono nell’illusione che prima o poi incontreranno l’amore, di solito hanno un’idea talmente fuori dal mondo dell’amore che quando incontrano qualcuno ne evidenziano immediatamente solo i difetti, e per questo rimangono sempre single. Poi ci sono i cinici, che teorizzano la bellezza dello stare da soli, di vivere appieno la loro vita, una vita dagl’orizzonti vasti e liberi senza gli impicci della coppia. Sono i single gaudenti che non aspettandosi niente dal partner, che magari vorrebbe formare una coppia e aspetta solo il momento opportuno per andarsene, lo tiene a distanza di sicurezza, cioè molto lontano dalla sua casa. Si vedono sporadicamente, generalmente al fine settimana, hanno lavori interessanti e brillanti, una vita ricca di amicizie, quasi tutti single, con i quali organizzano cene dalle quali sono banditi gli estranei per non correre il rischio anche remoto di innamorarsi. Amano i viaggi, spendono molto in profumi e non sono poi così felici come si crede. Un’altra categoria sono i single di ritorno. Sono quelli separati da poco o divorziati. Naturalmente sono delle vagonate. Per lo più vivono la loro solitudine come una forzatura, una vera sfiga e fanno di tutto per porvi rimedio. Frequentano sale da ballo, ritrovi per cuori solitari, organizzano cene per conoscere altri nelle loro condizioni, quasi sempre solidarizzano parlando dei rispettivi matrimoni falliti. Le donne single cercano qualcuno con i soldi dal momento che non credono più nell’amore, di matrimoni per amore ne hanno avuto abbastanza e sono arciconvinte che l’unico matrimonio felice è quello per interesse. Gli uomini, d’altra parte, spesso imbroccano in slave bellissime che li abbagliano con la loro giovinezza e voglia di divertirsi. Quasi tutti rinascono a nuova vita per un po’, poi tornano alla realtà quando scoprono che in banca il conto piange e il miraggio sparisce. I vedovi e le vedove in età avanzata e quelle persone che la natura non ha fornito di requisiti da seduttore sono single per necessità. Non cercano più l’amore, sono disincantati e coscienti dei loro limiti e quello che sperano è solo di incontrare qualcuno a cui donare e ricevere rispetto e buona compagnia. E scusate se è poco. Penso alla solidarietà, a quell ’unica vera solidarietà che dividiamo con gli altri che è quella di provare, in coppia o da soli, a vivere sempre lo stesso sogno, provare e riprovare pur sapendo che è inutile. Apprezzare la nostra semplicità di esseri solitari e amarci per quello che siamo. (di Ivano Nanni)

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